13 Mag Sabato 18 e domenica 19 a ROASCHIA con la 26esima MOSTRA della pecora FRABOSANA-ROASCHINA.
Sabato si presenta l’esperimento dell’orecchino wifi applicato agli ovini che trasmette i dati sul benessere animale all’Università di Torino. Domenica la festa della transumanza. Premiati i vecchi pastori del paese.
ROASCHIA. La pecora Roaschina guarda al futuro con il progetto Smart Sherp coordinato di Luca Battaglini, docente di scienze agrarie all’Università di Torino. Un dispositivo wifi inserito nell’orecchino delle pecore allevate a Tetto Muni consente di monitorare a distanza l’andamento del gregge sotto il profilo del benessere animale, fornendo dati utili per migliorare la produttività.
Sarà proprio il professor Battaglini, sabato 18 maggio, a illustrare l’esperimento nell’incontro che alle 10 aprirà la “due giorni” dedicata alla 26esima Mostra interprovinciale di ovini di razza Frabosana-Roaschina. Saranno oltre 200 i capi presenti alla rassegna, portati da una ventina di allevatori, tutti iscritti al Registro anagrafico gestito dall’Arap che promuove la manifestazione con il Comune e le istituzioni locali, la Regione e il Consozio per il recupero e la valorizzazione della razza.
Osserva Roberto Chialva, presidente Arap: “E’ confortante pensare che a Roaschia si guardi avanti. Fino ad alcuni decenni fa la Roaschina era la pecora da latte più allevata in Piemonte. Poi c’è stato un declino come per altre razze ovine a rischio di estinzione. Oggi la consistenza stimata è intorno ai 6 mila capi, con una buona diffusione sul territorio alpino. Come associazione difendiamo le nostre razze autoctone che da secoli rappresentano una risorsa per le valli e apprezziamo la caparbietà degli allevatori locali, bene accompagnati dal sindaco Viale, sostenendo il loro impegno”.
L’attitudine della razza è la produzione di latte che varia da 80 a 200 litri per una lattazione di 150-180 giorni. Il latte prodotto viene trasformato in formaggio puro (sola, saras,) o miscelato al latte vaccino (Raschera, Castelmagno, Toma, Seiras del fen). La produzione di carne è invece orientata verso l’agnello allattato dalla madre del peso di 12-15 kg, la prolificità è di 1,1-1,3 agnelli per parto. La lana è utilizzata per materassi e tappeti.
Spiega il sindaco di Roaschia, ingegner Bruno Viale: “Quest’anno la novità della manfestazione è indubbiamente rappresentata dal progetto curato dal professor Battaglini. Ma voglio ricordare anche l’apporto dei ragazzi del liceo artistico Ego Bianchi di Cuneo che inventano a ogni edizione un nuovo manifesto. Li premieremo sabato. In tema di premi, sempre sabato sarà consegnato un riconoscimento speciale a due pastori storici di Roaschia, Michele “Biot” Ghibaudo e Giovanni “Pinulin” Ghibaudo, che portano alla grande i loro 88 anni dopo un’intera vita dedicata alle Pecore Roaschine. E domenica, durante il rito della transumanza, faremo sfilare Biot e Pinulin su una doma. Nella cornice della festa popolare – sottolinea il sindaco – mi piace richiamare la benedizione dell’agnello durante le messa delle 10 celebrata da don Romano Fiandra, nostro amato parroco e vero montanaro”.
La parte zootecnica prevede nella mattinata di domenica la sfilata degli ovini campioni, valutati da una giuria di esperti e premiati. Oltre ai capi singoli, a mezzogiorno verrà premiato il “gruppo” più omogeneo e meglio preparato.
La locandina della manifestazione è ricca di appuntamenti gastronomici, con le degustazioni di formaggi locali e la polentata di sabato sera e il pranzo della domenica con le specialità del territorio. I giochi di altri tempi di Prezzemolo e il mercatino completano l’offerta di attrazioni per i turisti, il cui arrivo è già annunciato dal tutto esaurito nell’area camper. “Verranno anche dalla Francia per assistere alla Mostra – nota il sindaco Viale -, ce lo dicono le migliaia di visualizzazioni registrate sulla nostra pagina web Notizie da Roaschia”.