Obiettivi del progetto
Il tema della sicurezza alimentare è ormai da tempo al centro dell’agenda dell’Unione Europea (Libro Bianco). Il punto centrale dell’approccio dell’UE al tema della sicurezza alimentare è che essa debba basarsi su un sistema globale, che integri tutta la filiera produttiva degli alimenti attraverso i settori delle produzioni vegetali, dell’alimentazione animale e dell’industria di trasformazione. Un recentissimo documento dell’EFSA (9 luglio 2009) evidenzia come una corretta gestione dell’allevamento da latte sia essenziale non solo in termini di benessere animale, ma anche per ridurre la probabilità di trasmissione di agenti zoonotici quali Bacillus cereus, Clostridium perfringens, Listeria monocytogenes, Staphylococcus aureus, Yersinia enterocolitica e Escherichia coli O157. Oltre all’isolamento e successiva identificazione del microrganismo nelle diverse fasi della filiera, al fine di identificare le possibili vie di contaminazione e di trasmissione sono state messe a punto tecniche di caratterizzazione (o genotipizzazione) biomolecolare, in grado di identificare all’interno della specie microbica pattern genotipici che consentono di discriminare i diversi ceppi batterici. L’altro aspetto di estrema novità riguarda la qualità nutrizionale e sensoriale del latte prodotto in particolare sotto l’aspetto della composizione della frazione lipidica. Alcuni acidi grassi polinsaturi (CLA, cis-9, cis-12, cis-15 C18:3 e Omega-3) hanno evidenziato proprietà terapeutiche sulla salute umana a livello del sistema cardiocircolatorio e proprietà anticancerogene. Il ruolo delle diete consumate dagli animali nell’influenzare e determinare la composizione della frazione grassa del latte è chiave soprattutto per quanto riguarda gli acidi grassi a lunga catena, per ottenere latte con elevate concentrazioni di acidi grassi polinsaturi benefici per la salute umana.