11 Nov In Bergamasca si rilancia la pecora da latte puntando su Frabosana e razza di Langa
CUNEO. Si profila un ulteriore arricchimento della ricchissima varietà di tradizioni e tecniche casearie delle valli orobiche, sancita dalla proclamazione di Bergamo città creativa Unesco per la gastronomia al recente Festival del pastoralismo. E in questo percorso un ruolo importante potrà essere rivestito da due razze storiche cuneesi, la Frabosana-Roaschina e soprattutto la Pecora di Langa.
L’argomento è stato approfondito nel convegno che si è tenuto al Parco dei Colli di Bergamo sabato 2 novembre nell’ambito della “giornata” dedicata alla pecora da latte, cui hanno partecipato il Capo Area Arap Battista Camisassa e due allevatori della razza di Langa, entrambi di Murazzano, Marcello Gatto e Valentina Allaria del Forletto, noti produttori del formaggio Murazzano Dop. Dato importante, la presenza di un gruppetto di Frabosane e pecore di Langa a titolo dimostrativo ma non solo: sono già partiti i primi acquisti di capi selezionati per promuovere in Bergamasca la diffusione delle due nobili razze piemontesi.
Ha ricordato in apertura Michele Corti, presidente del Festival del pastoralismo: “Pochi sanno che sino al Trecento in Lombardia, al monte come al piano, il formaggio era prevalentemente ovino. E si è continuato a produrlo fino all’Ottocento. Poi da inizio ‘900 il latte vaccino ha preso il totale sopravvento nella produzione di formaggi e la pecora Bergamasca è diventata sempre più “da carne”, così siamo rimasti senza pecore da latte. Chi oggi è interessato a recuperare una nicchia produttiva con il latte e i formaggi ovini – ha sottolineato Corti – deve quindi rivolgersi altrove. E noi guardiamo con grande interesse alle pecore da latte più vicine, quelle del Piemonte sud-occidentale, particolarmente adatte al nostro territorio collinare e montano”.
In casa Arap si manifesta soddisfazione per i possibili sviluppi. Sia la Frabosana che la pecora di Langa restano razze a rischio di estinzione, con poche migliaia di capi, e un ampliamento della base produttiva in altre regioni rappresenta un fattore di consolidamento e crescita anche in termini genetici. “Già in passato – afferma Roberto Chialva presidente Arap – si erano create robuste colonie di razza delle Langhe nelle campagne del Lazio e in Sicilia, con le quali si è avviato un proficuo scambio di arieti per fortificare la razza. Pur mantenendo la specificità territoriale della razza di Langa, valorizzata da una produzione casearia di eccellenza, la collaborazione con il sistema allevatoriale bergamasco – che presenta numerose analogie con il nostro – va seguito con la massima attenzione”.