Una due giorni intensa quella che si è svolta presso la sede AIA a Roma.

L’incontro, che ha riunito tutti i direttori e presidenti delle associazioni regionali degli allevatori con i rispettivi colleghi delle associazioni Nazionali di Razza, svoltosi lunedì 28 e martedì 29 novembre, ha visto come protagonisti i progetti futuri, le problematiche, e le opportunità del mondo allevatoriale italiano che ci saranno da qui ai prossimi anni.
“In un contesto in continua evoluzione non possiamo far altro che migliorarci sia dal punto di vista tecnico, aumentando la qualità dei servizi offerti, che di efficienza interna, anche in vista dei continui tagli al sostegno agricolo, e soprattutto dando un nuovo taglio all’operatività dei controlli funzionali, i quali rimangono gli unici controlli effettuati all’interno delle aziende per il miglioramento sia genetico che gestionale per gli allevatori, ma anche e soprattutto di tracciabilità dei nostri prodotti.
Con l’arrivo nel 2023 della nuova PAC servirà dare agli allevamenti un appoggio gestionale e responsabile dell’uso del farmaco, in cui le consulenze tecniche avranno una parte fondamentale.
Molte le preoccupazioni emerse a partire durante la giornata di martedì, del problema del Lupo, che sta man mano facendo scomparire la pastorizia, e sicuramente si dovrà andare avanti per cercare non solo di avere indennizzi per gli attacchi ma di contenere e abbattere un predatore che oramai non è più in via d’estinzione.”
Così il commento del presidente Elia Dalmasso dopo la due giorni in AIA .

(Da sinistra Elia Dalmasso Presidente ARAP, Battista Cualbu Presidente FEDANA, Giorgio Apostoli responsabile zootecnia Coldiretti e Mauro Donda direttore generale AIA)