Allevatore a Villafranca d’Asti, è chiamato a guidare l’associazione che affronta uno dei momenti più drammatici per la Piemontese

L’Anaborapi (Associazione nazionale allevatori bovini razza Piemontese, 4.300 aziende aderenti di cui 15% fuori Piemonte) ha un nuovo presidente, eletto nell’assemblea che si è tenuta giovedì 28 luglio a Carmagnola: Andrea Rabino, 38 anni, sposato, padre di due figli, da sempre impegnato nel sistema allevatoriale (il suo allevamento conta 120 vacche a Villafranca d’Asti, pratica il “ciclo chiuso” e certifica la produzione con il marchio Coalvi).

«Presiedere Anaborapi – ha detto Rabino nel ringraziare per la fiducia accordata – è un grande onore, ma anche una grossa responsabilità. Sono oltre 4.200 le aziende aderenti alla nostra Associazione, che stanno vivendo momenti veramente drammatici. I nostri soci che posseggono le fattrici, in momenti come questo, con i prezzi delle materie prime alle stelle, non possono diminuire il numero degli animali presenti in allevamento come può essere fatto in altri settori zootecnici: diminuire i capi vorrebbe dire macellare le vacche (ovvero le mamme!). Sarà impegno del nuovo direttivo Anaborapi far sentire la propria voce, anche a livello politico: accanto a sostegni contingenti, è necessario un programma di ampio respiro che coinvolga tutti gli attori pubblici e privati e che vada dalla ricerca applicata, alla selezione, alla certificazione, alla valorizzazione, per arrivare alla commercializzazione ed alla trasformazione; questo perché a nulla vale il lavoro tecnico della nostra Associazione se le nostre aziende faticano a chiudere i bilanci».

In occasione dell’Assemblea generale, che si era svolta già il 15 luglio scorso, sono stati confermati consiglieri Giovanni Agu di Pinerolo, Renato Agu di Pontechianale, Bruno Bertola di Morozzo, Stefano Ghiso di Dego, Guido Molinero di Piscina, Andrea Rabino di Villafranca d’Asti, Livio Rigazio di Cigliano, Gianni Simonotti di Paruzzaro ed Alessandro Testa di Lonate Pozzolo. I nuovi ingressi sono Carlo Boidi di Castellazzo Bormida, Dario Sevega di Cervere, Giulio Barbero di Vigone, Roberto Delsoglio di Fossano, Bruno Mecca Cici di Caselle e Finotto Alberto di Maretto.