06 Dic Aflatossina M1 nel latte
Linee Guida per affrontare in maniera efficiente il problema Campagna 2022-2023
Utilizza l’aflatossimetro per capire con esattezza il livello di contaminazione del tuo latte e per capire come utilizzare gli alimenti contaminati! https://www.arapiemonte.it/aflatossine-nel-latte/
Consigli utili
Come monitorare il latte
Si consiglia un analisi periodica del latte di massa (settimanale/ 2 volte al mese). Inoltre è consigliato un controllo ad ogni cambio di razione con inserimento di alimenti a rischio (esempio cambio partita di mais granella o farina, apertura di una trincea di pastone, ecc.). Consigliabile effettuare il controllo dopo 48-72 ore dal cambio della dieta. (48-72 ore sono il tempo di passaggio della aflatossina (B1) dall’alimento al latte (M1).
Campione del latte
L’analisi può essere eseguita sul campione di latte fresco o congelato, con conservante o senza. Il controllo si può effettuare sia sui campioni CCFF (controlli funzionali) che su campioni di massa per la qualità. Bastano 50 ml in un boccettino anche non sterile.
Monitoraggio degli alimenti della razione
È consigliabile effettuare un controllo degli alimenti a rischio prima del loro inserimento in razione. È consigliato un controllo degli alimenti conservati in trincea/cumuli o balloni fasciati (silomais e pastone) se si presume che siano stati prodotti in condizioni di rischio (stress idrico e/o termico della coltura in campo). Effettuare il controllo all’apertura di tali prodotti. È consigliato un controllo delle nuove partite di mais (granella/farina) o mangimi a base di mais al momento del loro arrivo in azienda.
Campione degli alimenti
Del singolo alimento deve essere effettuato un campione il più rappresentativo possibile perché la presenza di aflatossina B1 è puntiforme e non omogenea. Il rischio è quello di campionare parte dell’alimento non contaminato. E’ sufficiente portare al laboratorio 1 kg di ogni alimento. Nel caso di trincee/cumuli/mucchi/silo molto grandi conviene prelevare campioni da più punti, miscelarli molto bene (esempio in una carriola pulita) e poi effettuare un sotto-campione da sottoporre al laboratorio per l’analisi.
Utilizzo di sequestranti in razione
I sequestranti non sono la soluzione al problema, ma possono fornire un aiuto durante l’emergenza (cioè i 2-3 giorni necessari per avere il quadro completo delle analisi di laboratorio). Per aumentare il più possibile l’efficacia di questi prodotti è necessario che gli stessi vengano miscelati con lo specifico alimento contaminato, e non in generale nel carro unifeed con tutta la massa; E’ bene ricordare come: • la percentuale di riduzione della contaminazione di AFM1 nel latte ad opera dei sequestranti sia molto variabile, in quanto dipende dalla tipologia e dal dosaggio del sequestrante utilizzato. • la percentuale di riduzione della contaminazione di AFM1 nel latte ad opera dei sequestranti diminuisca progressivamente con l’aumentare del livello produttivo delle vacche e con una maggior contaminazione di aflatossina B1 in razione.